LA FILIERA DEL TURISMO

Gli NCC, pur essendo una componente essenziale NON fanno parte del settore turistico e non c’è da fingersi sorpresi o cadere dalle nuvole.

Gli NCC si sono dati la zappa sui piedi da soli fidandosi incautamente delle parole di chi ha sostenuto che la divisione del comparto da quello dei taxi avrebbe solo portato disgrazie, perdita di accesso alle ZTL e alle corsie preferenziali oppure essere invasi dalle multinazionali.

Gli NCC hanno preferito rimanere un sottoprodotto dei taxi, rinunciando a quel minimo di dignità che gli sarebbe dovuta, e infatti invece che benefici è arrivata in omaggio la legge 12/2019, incapaci, gli NCC, di guardare al futuro con progetti a medio lungo termine, incapaci di voler vedere un futuro di imprese serie e strutturate, per accorgersi oggi, e solo perchè c’è un’emergenza mondiale, di essere lo ZERO assoluto, non considerati dal turismo, più di prima odiati dai taxi.

Uno ZERO assoluto ma con ZTL e preferenziali (se i sindaci a loro discrezione vogliono), senza multinazionali (forse) ma con le medesime forme di caporalato, sfruttamento ed evasione fiscale di sempre (quelle che tutti conoscono ma nessuno vuole vedere).

Soprattutto, ce ne si accorge ora, nessuna filiera del turismo per noi come ovvio, avete voluto restare da un’altra parte.

Oggi forse all’emergenza sanitaria si potrà sopravvivere, alla riapertura, quando sarà, con queste regole, che gli NCC hanno voluto mantenere, ci sarà un’altra vera emergenza per il settore, e non vogliatemene, basta guardare avanti, oltre la fine del cofano.

In agricoltura servono braccia in questo momento, ai tavoli del MIT servono meno comparse.

D.E.